L'essenza dei Ramones?
La risposta è senza dubbio: LIVE. Come ampiamente testimoniato in It's Alive (1978): Londra, 31 dicembre '77, Rainbow Theatre. Sex Pistols e Clash sono già delle realtà, ma l'anno d'oro del Punk non potrebbe essere celebrato da nessuno, se non dai "fratelli" Ramones, dalla (geograficamente) lontana New York.
Joey Ramone, singer, 1951-2001.
Johnny Ramone, guitarist, 1948-2004.
Dee Dee Ramone, bass player, 1952-2002.
Tommy Ramone, drummer.
La scaletta è composta da 28 brani, pescati dalla celeberrima "trilogia" (i tre album pubblicati nel giro di 18 mesi, a partire dal febbraio '76, ed entrati nella storia della musica tutta). 28 brani per poco più di 50 minuti: una guerra lampo, come hanno sempre abituato fin dagli esordi al CBGB's.
Entrata in scena tra le ovazioni, Joey accenna qualche parola, ma è Dee Dee a dare il via alle danze, con la (ricorrente) parola d'ordine: one, two, three, four! Rockaway Beach, Teenage Lobotomy, Blitzkrieg Bop. Partenza folgorante, tanto per mettere le cose in chiaro. Ma non finisce certo qui: l'esibizione prosegue con il mattone sull'acceleratore, le canzoni si fondono, quasi a formare dei medley, con l'one-two-three-four di Dee Dee a tracciare i confini.
Un disco imprescindibile, tra i migliori live di sempre. Consapevoli di questo, nei successivi vent'anni, continuarono a suonare live oltre 100 giorni l'anno, chiudendo la carriera nel 1998, al Palace di Los Angeles, a quota 2263 concerti!