Io di Spèsa

22 dicembre, 2005

Spezia: 17 partite da incorniciare


Si è concluso il girone d'andata. Lo Spezia è secondo in classifica. Incredibile, ma non impossibile. Si, perchè la nuova società aveva destato buone impressioni fin dal primo momento: umiltà ed affiatamento. Ed è un complimento non da poco. Perchè il pubblico spezzino, reso diffidente dalla storia, aveva ancora fresche le (troppe) parole al vento di sei mesi prima (vero Paolillo?).

Le prime conferme sono giunte già alla prima uscita ufficiale: 6 agosto, primo turno di TIM Cup, contro il cadetto Cesena. Noi TIFOSI (con tutte le lettere maiuscole) ci siamo ripresentati al campo con un po' di sana disillusione, ma curiosi di vedere i tanti nuovi (e sconosciuti) aquilotti. Eliminati, 0-1. Qualche sprazzo del bel gioco in cui Soda crede fermamente, e tanta grinta nel tenere lo 0-0 fino al 119° minuto. Sfido chiunque ad essere uscito deluso dal Picco.

Passano tre settimane ed inizia il campionato: per un mese e mezzo lo Spezia è un rullo compressore, 17 punti su 21 disponibili, gioco spettacolare e tanti gol segnati. Il primo posto in solitaria è nostro. Il Genoa è staccatissimo, e non solo per i (primi) tre punti di penalizzazione. Solo il sorprendente Monza prova ad inseguirci.

Si arriva così a metà ottobre, e tocca risvegliarsi dal sogno. Quattro pareggi consecutivi. Quattro domeniche segnate da (tanta) sfortuna e (qualche) recriminazione. Quattro domeniche che servono a capire i limiti di questa squadra. Principalmente la mancanza di alternative. Diventa chiaro a tutti che a Gennaio bisognerà intervenire, quantitativamente ancor prima che qualitativamente. E ci si rende conto che sarà necessario stringere i denti fino alla sosta natalizia.


Martedi 22 novembre, è il giorno del Derby con il Genoa. La nostra brusca frenata, ed il loro progressivo ambientamento alla serie C, fa si che ci presentiamo a Marassi da secondi in classifica, spodestati proprio dal grifone. La serata è memorabile: noi 2000 in grande spolvero, stadio suggestivo, Spezia che gioca senza timori reverenziali. Putroppo il Genoa fa valere la sua forza, puntando tutto sul muro difensivo. Ma se quel palo di Guidetti...

La sconfitta di Marassi non è traumatica. Anzi, dà nuova consapevolezza alla squadra. Nell'ultimo mese torniamo in carreggiata, rispettando scientificamente la media inglese: pareggio fuori, vittoria in casa. E' proprio in casa, contro il fanalino di coda Fermana, che torniamo ad assaporare i tre punti. Doverosi, ma non scontati. E due settimane dopo assistiamo alla partita più emozionante dell'anno: Spezia-Padova 1-0. Scontro diretto di vitale importanza, conquistato dando il 101%. Vittoria pesantissima, al punto da non fare drammi per la sconfitta subita ieri a Ravenna.

Appuntamento al Picco, l'8 gennaio contro la Pro Patria. Si spera con giocatori freschi e rigenerati dalle meritate vacanze. E magari già qualche nuovo acquisto, vista la puntualità con cui ha agito finora la società.

Forza Spezia!

EDIT: aggiungo qualche statistica, gentilmente fornita da www.acspezia.com, sui 16 aquilotti che sono scesi in campo più assiduamente.

Medie voto e presenze

Rotoli: 6,15 (17)
Bianchi: 6,10 (15)
Florindo: 5,88 (13)
Fusco: 6,22 (14)
Maltagliati: 6,50 (16)
Grieco: 6,53 (16)
Ponzo: 6,27 (15)
Padoin: 6,10 (15)
Varricchio: 6,33 (12)
Alessi: 6,16 (16)
Guidetti: 6,41 (17)

Addona: 5,91 (11)
Saverino: 6,19 (8)
Pessotto: 5,83 (6)
Guariniello: 5,90 (5)
Pelatti: 6,19 (8)

Marcatori

9 - Guidetti
9 - Varricchio
4 - Pelatti
2 - Padoin
1 - Guariniello

17 dicembre, 2005

Le Zanzare continuano a ronzare

Ieri sera l'ultima partita del girone d'andata, con l'ennesima vittoria. E sono 6 su 7. Avversario il F.A.V.A. (ex Bugs Bunny) di livello non eccelso, ma che appena qualche anno fa (nella nostra vita calcistica precendente) ci aveva messo sotto. Le Zanzare si sono presentate in campo concentrate e non hanno concesso nulla: 7-1 senza se e senza ma. Nota di cronaca: nuovo (ennesimo) arbitro designato dagli organizzatori, se possibile il peggiore di sempre.

La classifica è ormai delineata, e rispecchia fedelmente i valori delle squadre: insieme a noi in vetta il rognoso K99, unica squadra ad averci battuto, in una partita troppo, troppo nervosa. A seguire, a breve distanza, la Pro Ship di Nencioni (battuta alla prima giornata con un gol di scarto, gettando letteralmente il cuore oltre l'ostacolo) e la Time Out di Atzei (battuta anch'essa di un gol, nonostante il corposo vantaggio iniziale, dilapidato causa sonnolenza generale).

Queste le prime quattro posizioni, che varranno il passaggio al turno successivo.

La parte bassa della classifica vede il F.A.V.A., seppur con una partita in meno, staccatissimo dal quarto posto. E' l'unica squadra che può sperare, seppur flebilmente, nella rimonta. A scalare la PC Express, squadra tanto esperta quanto lenta, e la Infissi Lucchini. All'ultimo posto solitario, con zero punti, la simpatica Marilunae.

Appuntameno al 19 gennaio per il big match Le Zanzare - Pro Ship.

Di seguito la classifica marcatori e le medie voto:

Classifica marcatori

19 - Pallino
10 - Andr (2 tiri liberi)
8 - Tobi
5 - Pollo
2 - Fala
1 - Riki

Media voto

Lo Zio 6,92 (6)
Sivie 6,57 (7)
Pollo 6,50 (3)
Fala 6,50 (3+2)
Tobi 6,64 (7)
Pallino 6,57 (7)
Andr 6,50 (6)
Alessandro 6,50 (1)
Lama 6,00 (1)
Riki 7,00 (1)

Un anno in musica

Una top ten senza noiose pretese critiche, ma per testimoniare i dischi che hanno accompagnato e condizionato i miei ultimi 365 giorni:


1. Clap Your Hands Say Yeah - s/t
La sorpresa più piacevole del 2005. Quaranta minuti emozionanti. Una musica semplice semplice, autoprodotta, ma che colpisce dritta al cuore. E poi la voce di Alec Ounsworth: sporca, malata, ubriaca. Una voce che non ammette mezze misure: o si scappa urlanti tappandosi le orecchie, o ci se ne innamora. La seconda che ho detto.



2. LCD Soundsystem - s/t
James Murphy mi sta simpatico, con quel suo faccione rotondo. “LCD Soundsystem” è, per la mia esperienza, la vetta massima toccata da chi si impegna anima e corpo per contaminare il rock con elettronica e dance. Lascio stilare agli esperti la lista delle citazioni, talmente lunga da impegnare diverse generazioni di critici negli anni a venire.



3. Fiery Furnaces - s/t EP
Creatività. Ne hanno tanta, forse troppa, i fratelli Eleanor e Matthew Friedberger. Curioso poi come una raccolta di b-sides, titolata addirittura “EP”, possa raggiungere il podio tra i dischi dell’anno. Ma per un gioiello di pop-sperimentale come “The Fiery Furnaces EP” le definizioni stanno a zero.




4. New Pornographers - Twin Cinema
Il Canada è la mia miniera d’oro. Non passa giorno che non ringrazi la FACTOR. E non passa settimana che non scopra qualcosa di nuovo provenire da quelle latitudini. I New Pornographers sono tra i senatori del movimento indie-rock canadese, un raro esempio di solidarietà ed eterogeneità tra band. Con “Twin Cinema” i pornografi sono diventati grandi, un disco incredibilmente maturo, costante nella sua varietà, dalla prima all’ultima traccia. Voglio una casetta piccolina in Canadà.

5. Bloc Party - Silent Alarm
La new wave è tra i miei generi preferiti, forse IL mio preferito. Come Vico insegna la storia è ciclica, ed ecco che all'alba del XXI secolo è riesplosa la moda, con un revival selvaggio di sonorità e look in voga ad inizio eighties. La nu new wave. C’è chi in questi anni accusa conati di vomito ed isterie incontrollabili non appena veda una cravattina a sigaretta o una magliettina colorata a righe orizzontali. Io no. Perchè qualcosa da salvare c'è. Ad esempio i Bloc Party, band multirazziale from London, capitanata dal colored Kele Okereke. “Silent Alarm” è un concentrato di energia, privo di riempitivi e perfettamente bilanciato, tra riff potenti col piede sull'acceleratore e passaggi più lenti e riflessivi. Tante aspettative per il nuovo disco, in uscita nel 2006.

6. Wolf Parade - Apologies to the Queen Mary
Ancora Canada. Un esordio col botto, per questo gruppo patrocinato dal grande Isaac Brook, leader e cantante dei Modest Mouse. Musicalmente seguono la strada aperta dagli Arcade Fire, citando, in diversi passaggi vocali, il loro mentore. Ho scoperto “Apologies to the Queen Mary” solamente qualche settimana fa, e la loro istantanea presenza nella top ten è il miglior complimento che possa fargli.

7. Franz Ferdinand - You Could Have It So Much Better...
Ancora nu new wave: Franz Ferdinand, scozzesi di Glasgow. Anche per loro vale il solito teorema per cui nulla si crea e nulla si distrugge. Ma si può saper mescolare con gusto. E’ così che si ripresentano, un anno dopo l’esordio, riprendendo il filo del discorso da dove si era interrotto: capacità indiscussa di far muovere i culi, tramite un innato senso del ritmo e la grande capacità espressiva del singer Alex Capranos. Doti che dal vivo si amplificano a dismisura: ho ancora negli occhi il fantastico show dell’Independent Days 2004. Peccato perdersi il loro prossimo tour italiano.

8. Royksopp - The Understanding
Il disco dell’estate. Nonostante i chilometri ed i gradi di differenza tra l’Italia e la dinamica Bergen, il duo norvegese ha composto un disco che più caldo e mediterraneo non si poteva. Se ascoltando “Melody A.M.” si avvertiva presto il bisogno di mettersi un maglione in più, con “The Understanding” viene voglia di infilare le infradito e, asciugamano in spalla, via verso la spiaggia. Colonna sonora dell’estate 2005.

9. Daft Punk - Human After All
Umani, dopo tutto. Con questa dichiarazione i due francesi misteriosi si ripresentano sulle scene, dopo essere usciti dalla propria cameretta per scoprire pianeti lontani. Tornati sulla terra i due aspiranti robottini sono costretti loro malgrado a prendere coscienza della loro natura umana. Non gli resta che imbracciare la chitarra e iniziare a suonare Daft Rock. Ed è un bel sentire.


10. Colder - Heat
Un disco notturno: magnetico, denso, ipnotico. Il parigino Marc Nguyen, one-man-band in ambito elettronico, pesca a piene mani tra le sonorità tanto care ai Joy Division, esasperandone il lato più sintetico rispetto a quello tribale. Su questo si va ad inserire una voce ai limiti dell’inespressività. Risultato notevole. Un disco che con l’atmosfera adatta manda in estasi.

10 dicembre, 2005

L'animale del rock 'n' roll è ancora libero

Il prossimo 24 febbraio mi recherò ad un appuntamento con la storia: spiace dirlo, ma per certi eventi siamo alle ultime chiamate, non sono gli anni giusti per rimandare. E' con quest'idea fissa in testa che il primo giorno di prevendita, incurante della mancanza di compagnia, mi sono assicurato un posto (ultra-economico) nel teatro Verdi, per la tappa fiorentina del tour italiano di Lou Reed. Come non bastasse, ci sono buone probabilità che esegua qualche pezzo storico del periodo velvettiano: sarebbe un bel giorno per morire. Ma anche no.

Batteremo le mani e diremo "yeah!"

E' ufficiale: il 21 febbraio prossimo sarò all'Estragon di Bologna, per assistere alla prima data italiana dei chiaccheratissimi Clap Your Hands Say Yeah, vero fenomeno sociologico-musicale del 2005. Eh si, perchè questi cinque signori (ignoro completamente la loro età, ma dalla foto non sembrano certo ragazzini) hanno dei meriti che vanno oltre la musica: per fortuna o per bravura, sono riusciti ad addomesticare una rete imbizzarrita. Mentre altri vedono in essa il maligno, si irrigidiscono sulle loro (anacronistiche) posizioni e (quindi) falliscono ogni volta che tentano di combatterla [ogni riferimento alle case discografiche è puramente casuale], i nostri hanno saputo guardare oltre le apparenze, capendo che dietro la faccia ribelle del peer-to-peer si nasconde un canale di distribuzione senza confini, composto da persone assetate di emozioni e pronte a ricompensare chi riesca a capirle. Mi convinco sempre più che il peer-to-peer stia finendo il lavoro cominciato dal punk.


Sospendendo i deliri filosofici, torno a parlare dell'evento: in apertura si esibiranno i Dr.Dog, anch'essi stanutitensi, anch'essi dall'east coast: per la precisione da Philadelphia, la stessa città (immagino non per caso) di Alec Ounsworth, leader dei CYHSY, radicati invece nella Grande Mela.

Per la trasferta bolognese, oltre al "nucleo storico" (con la mancanza, ahimè, di una pedina fondamentale), si uniranno due "nuove leve", non so quanto consapevoli di quello a cui andranno inconto. Onore a loro per essersi fidate del nostro consiglio, giunto dalle profondità della nostra (tossico)dipendenza musicale.