Io di Spèsa

14 giugno, 2006

La Grande Marcia

Se Karenin fosse stato un essere umano e non un cane, di sicuro già da tempo avrebbe detto a Tereza: «Senti, non mi va più di portare in bocca ogni giorno un panino. Non puoi inventare qualcosa di nuovo?». In questa frase è contenuta tutta la condanna dell'uomo. Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. È per questo che l'uomo non può essere felice, perchè la felicità è desiderio di ripetizione. Si, la felicità è desiderio di ripetizione, disse tra sé Teresa.

"L'insostenibile leggerezza dell'essere", Milan Kundera, 1984.

2 Comments:

  • At 14/6/06 19:14, Anonymous Anonimo said…

    Quello che si dice un libro da knock out immediato. La cosa che più mi piace nei libri di Kundera è che anche nei momenti peggiori, in cui analizza senza pietà i mali che affliggono l'uomo moderno, ecco, di come anche in quei momenti riesca a far trasparire un minimo di speranza. Kundera è una sorta di luce che tenta di far ordine in mezzo al caos, e secondo me ci riesce benissimo.
    E mi sembra assurdo che quest'uomo, con tutto ciò che di meraviglioso è riuscito a scrivere, non sia mai stato neanche preso in considerazione per il Nobel.

     
  • At 14/9/06 18:24, Anonymous Anonimo said…

    Mister, risorgi!

     

Posta un commento

<< Home